Un’indagine visiva sul Cimitero di San Cataldo di Aldo Rossi, che diventa teatro di un’osservazione silenziosa e crudele del tempo, dove l’architettura si fa corpo, vuoto e memoria. Le immagini indagano la geometria dura, attraversano i volumi essenziali, le superfici spoglie, il rosso ossido e il cemento nudo, catturando un silenzio che afferma la presenza dell’assenza.
Le fotografie restituiscono la tensione tra razionalità e metafisica, tra costruzione e dissolvenza, trasformando lo spazio in un luogo di ascolto muto. Un silenzio bruto, primordiale, che chiede sguardi, come quello dell’uomo davanti alla morte, alla forma pura della fine.